Più vivo che morto Sono morto giusto sei anni fa, più o meno verso le tre del mattino del ventinove gennaio. Una bella boutade , di sicuro effetto! Quando la dico, per qualche istante quasi tutti restano spaesati. Poi immancabilmente ridono, e mi rimproverano: ma dai … puoi fare battute migliori! Io faccio spallucce, e sorrido. È una buona occasione per raccontare di Carlo, mio cognato, che di chirurgia se ne intendeva. Più volte, cenando insieme, aveva affrontato questioni di tecnica e di etica medica. Ricordando le sue parole, oggi posso a buona ragione sostenere che io sono la dimostrazione che i miracoli si possono fare: insomma, sono come Lazzaro, morto e resuscitato! Una di quelle cene s’era fatta al tempo dei primi trapianti di cuore. Già allora c’era qualcuno che sosteneva che non si poteva cavare il cuore a qualcuno per sistemarlo nel petto di qualcun altro. Così si uccide il donatore! - sostenevano i “ no-trapianti di cuore ”. Carlo mi spie...
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