Cittadinanza
21 giugno. Di notte mi è arrivato un messaggio da Montreal.
Mi allarmo sempre quando il trillo del cellulare mi strappa dal sonno: lì per lì penso che sia capitato un accidente a qualcuno. Mi sono subito tranquillizzato: era solo arrivata una fotografia.
Ricordavo che uno dei miei nipotini d’oltreoceano era stato inserito in una squadra di baseball e doveva affrontare la sua prima partita. Una foto ci poteva stare.
Ho sorriso nel buio: pattini e stick d’inverno, mazza e guantone d’estate: in questi sport c’è tutto lo spirito americano … anche del Canada, il Paese dove vive un pezzo della mia famiglia.
Riesco ad accendere il cellulare. La foto non riguarda le performances sportive di Alex o di Leo, ma dimostra che il loro papà sta studiando per ottenere anche la cittadinanza canadese. Come? Documentandosi sulla geografia fisica e politica di quel Paese!
Quali sono le provincie del Canada? E quali ne sono i capoluoghi? - borbotto leggendo una tabella.
Io avrei subito sbagliato! Montreal non è il capoluogo del Quebec, lo è Quebec City, una città ben più piccola di Montreal, ma la più antica del Quebec.
Ho dovuto inforcare gli occhiali: nel minuscolo display del cellulare non riuscivo a leggere il nome di alcune provincie. Li ho balbettati a voce sufficientemente alta per allarmare chi stava ancora riemergendo dal sonno. Cosa? - mi ha domandato. Mi vien da scherzare. Non conosci il Newfoundland? E non sai che St. John’s ne è la capitale? Ma dai … è la città più antica di tutto il nord America, è stata fondata nel 1529, non molto dopo il viaggio di Colombo! Ancora assonnato, nemmeno mi chiedo come faccio a ricordare queste cose, lette chissà quando, forse per capire dove andava a vivere mio figlio.
Non so come si debbano pronunciare alcuni nomi. Provo a sillabare. Saskatchewan.
Dove è? - domanda il buio lì vicino. Invento che si tratta di una regione importante del Canada centrale, immensa e coperta da praterie.
Pensa un po’ - continuo nello scherzo - il capoluogo si chiama Regina. Come fai a non saperlo … conta quasi duecentomila abitanti, come Padova!
Non sorrido nemmeno io alla mia stupida battuta. II cellulare mi scivola sul cuscino e mi riaddormento di botto, circondato da bisonti, orsi enormi e da sconfinate pianure ondulate.
Ci vorrebbe un po’ di neve per stemperare questa terribile calura - mi dico nel sonno.
Così, sognando, cambio colore all’orso: era grigio … lo dipingo di bianco, e sto subito meglio!
Franco
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