DHMO


Il meglio viene dalla fantasia degli studenti. 

A me sembra che in questo modo sopravviva la parte sana della goliardia, quella che allena l’intelligenza.

Certo è che per garantire il successo di quelle che oggi sembrano fakes ci vuole anche il contributo volontario d’una parte di noi.


Molti anni fa risi di gusto alla notizia che durante un incontro internazionale sull’ambiente, alcuni rappresentanti di importanti Paesi, per dimostrare d’essere dalla parte dei buoni e dei giusti, sottoscrissero un documento presentato da giovani ambientalisti che prevedeva l’impegno dei Governi di porre al bando DHMO. È l’acronimo di Dihydrogen Monoxide, descritta dagli estensori della petizione come sostanza pericolosissima e spesso mortale, anche per semplice inalazione, ed usata correntemente e con leggerezza in tutte le preparazioni. Anche nell’alimentazione umana!

Pochi tra coloro che sottoscrissero quel documento, nella concitazione del momento avevano colto la finezza della burla: il monossido diidrogeno altro non è che l’acqua.


Di queste fakes involontarie ha fatto le spese anche un famosissimo personaggio, fisico pluridecorato dal suo Paese come padre della bomba all’idrogeno dell’URSS, ed insignito del Premio Nobel per la pace a seguito del suo successivo impegno contro l’impiego militare dell’energia atomica.

In modo paradossale, forse per svilire l’importanza dell’allora regime sovietico, un giornale ebbe a scrivere: “… supponiamo che Andrej Dmitrievič Sacharov sia un professore di educazione fisica in un liceo moscovita e non un fisico teorico nell’Università …”.

Molti lettori non compresero il significato della premessa, di quel piccolo “supponiamo”, e fraintesero la portata dell’altro termine, “educazione 

Il resto lo fece, in un attimo, il tam tam della goliardia.

Povero Andrej, professore di ginnastica!


Franco




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