Il più debole


L’unica volta che fui mandato in punizione dal Preside frequentavo la seconda media. 

Non ricordo cosa avessimo combinato, io e i miei due compagni che furono castigati assieme a me. 

Il Preside ci fece una ramanzina coi fiocchi. Eravamo in piedi, sull’attenti, l’aria contrita, e fissavamo il muro alle sue spalle, con la foto del Presidente Gronchi appesa nel mezzo.

Fu un attimo; ebbi l’impressione che qualcosa si muovesse in cortile. 

Il mio sguardo corse alla finestra. Due grossi topi stavano litigando per un pezzo di pane buttato a terra da qualche studente durante la ricreazione.

Aprii la bocca. Il Preside si accorse che mi ero distratto. 

Stava dicendo “ … ma chi vi ha insegnato l’educazione? …”; si fermò contrariato per la mia distrazione. 

Ma Franco, mi stai ascoltand
o? Vediamo, continua tu … 

… due topi … , signor Preside! Stavo per indicargli il cortile, e il bel colonnato cinquecentesco della scuola. 

Lui deve aver interpretato le mie parole in modo molto diverso.

Nemmeno il papà deve aver gradito la nota del preside sul diario. 

Credo che non abbia neanche capito la mia giustificazione: certamente giudicò meschino che io dessi la colpa a due poveri topi.

A pagare, alla fine, sono sempre i più deboli!


Franco

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