La Vespa


Domenica. Abbiamo appena finito di pranzare. Noi ragazzi attendiamo solo un segnale per alzarci da tavola. 

Il papà sta nervosamente giocando coi bicchieri; li impila mettendoli uno dentro l’altro. La mamma lo fulmina con gli occhi: sono i bicchieri buoni della domenica. Non si maneggiano così, distrattamente.

Il papà la fissa; esce con tre parole che fanno sbiancare la mamma: “Compero una moto!” Coosaaaa???? - grida lei - non ti è bastata la spalla rotta? 

Sulla scrivania del papà c’è un lungo chiodo d’acciaio che glielo ricorda ogni giorno.

Mi serve per il lavoro! E poi, pensa, la domenica si può andare a fare qualche gita … 

Con le mani imita un motociclista che stringe il manubrio. La pila dei bicchieri è parte della sua nuova moto immaginaria: è il piantone della forcella. 

Il papà romba come una grossa Moto Guzzi. Accelera, e noi tutti siamo orgogliosi di lui.

Ma guarda quello lì … col carretto in mezzo alla strada! Esclama, rallentando la corsa. Suona il clacson, ma il carretto non si sposta. 

Superiamo, decide, e accelera rombando ancora più forte, sterzando col manubrio fissato alla pila di bicchieri.

Romba e si inclina in velocità! La ruota scivola e il papà perde l’equilibrio.

In un attimo la moto nuova fiammante si piega finendo a terra, rovinosamente. Si frantuma anche il piantone, come fosse fatto di fragile vetro veneziano. 


La domenica finì male, quella volta. E il papà dovette accontentarsi di una Vespa. 

Io fui felice lo stesso.


Franco



Commenti

Post popolari in questo blog