Purezza


Per Sant’ Antonio saranno già sfioriti.

In barba al calendario, e al Santo, che ne ha sempre in mano uno fiorito, i gigli fanno festa a maggio, insieme al ligustro, al caprifoglio e al gelsomino; sempre a far gara di profumi.


Quante storie mi hanno raccontato sui gigli!

La mamma diceva che sono il simbolo della purezza dell’anima, e che per questo sono bianchi. La mamma tirava poi in ballo anche la Madonna, e se non bastava c’era anche Giuseppe, che a suo dire venne scelto come sposo perché il bastone su cui s’appoggiava si coprì proprio dei grandi petali bianchi e profumati del giglio. Insomma, anche lui era puro di spirito: non frequentava cattive compagnie!

La mamma ne amava il profumo, e ne voleva qualche pianta in giardino; ma chi doveva curarli era la Gemma, che sui gigli raccontava altre storie.

Mi diceva che Antonio era proprio un brav’uomo, con un cuore d’oro e una fede incrollabile. Era così puro d’animo che ovunque andasse, l’aria profumava di gigli. 

Mi sfuggiva il collegamento tra il corpo del santo e il profumo; mai avevo sentito qualcuno con quell’odore, che dopo un attimo mi nauseava e mi faceva venire mal di testa. 

Insomma, di sicuro non era quello l’odore di santità!

Mi venne un dubbio: la mia insofferenza per quel profumo era forse un segno di incompatibilità con la purezza? 

Per non alimentare sospetti, non lo dissi mai in casa.


Franco




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