Uncino


Oggi ho voltato le spalle a Peter Pan e ho preso a tifare per Capitan Uncino.

Con Uncino ho sempre condiviso la passione per gli orologi.

Il TIC TAC delle vecchie sveglie, delle pendole e dei Cu Cu mi ha sempre donato serenità: la regolarità è un principio cui non riesco a derogare.

Poi, ho sempre amato i cani, che seguono l’amico-padrone, sempre ed ovunque. In assenza di un cagnolino vanno bene anche i gatti, o tutte le altre bestiole che ti seguono, affezionate, desiderose di farti festa; in mancanza d’altro vanno bene anche gli animali opportunisti, come il coccodrillo di Uncino.

Da ultimo c’è l’idea coltivata fin da bambino che i pirati hanno la benda sull’occhio, o una mano sola. Oppure una gamba di legno; poco cambia.

Insomma. Bisogna sperimentare la menomazione per capire, ad esempio, cosa significhi disporre di un occhio solo. Chi ne ha due a disposizione non lo può sapere, e chi è normale spesso guarda con sufficienza gli orbi.

Da ieri, praticamente non ci vedo. Con una benda sull’occhio ho perduto il senso della distanza, della profondità, e la sicurezza che mi veniva dal sapere dove poggiavo i piedi.

Sgradevole sensazione.

Poveri pirati! 

Povero Uncino! Mi sei simpatico. Da oggi ti darò una mano tutte le volte che ne avrai bisogno. 

In barba a quel supereroe di Peter Pan.


Franco














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