Stop


Il papà sorrise mettendosi in bocca la Stop con filtro che sempre fumava subito dopo mangiato. Era il segnale che avrebbe raccontato una storiella, un ricordo che lo rallegrava.


Il papà accendeva una sigaretta quando usciva di casa per andare a scuola; gli durava fino all’istituto.

Quel giorno il vento gli soffiava sul viso, e il papà teneva la sigaretta all’incontrario, come aveva imparato da militare, protetta nella mano in modo che il vento non la consumasse troppo in fretta. 

Venne raggiunto da un collega. Mi fai accendere? gli chiese. 

Il papà accese un fiammifero, che in un attimo si spense. 

Provò con un secondo, che durò meno del primo. 

Fammi accendere con la brace della sigaretta, gli propose il collega. 

Il papà calcolò il danno che avrebbe subìto il mozzicone esposto al vento e rispose con un no deciso.

Girati, allora, propose il collega tirando su il bavero del soprabito per far barriera, mettiti con le spalle al vento e accendi un altro fiammifero.

L’impresa ebbe successo.

Si salutarono, e il papà continuò il suo cammino … nella direzione sbagliata, avendo già dimenticato d’aver messo le spalle al vento.

Se ne accorse quando era già arrivato davanti a casa.

Non si dispiacque del tempo perduto, ma del suo nuovo grosso problema: ne accendo un’altra?


Franco



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