Opinioni
Isola di Kos, duemilacinquecento anni fa.
Immagino facesse caldo, anche allora.
Ma la gente pazientava, ed ascoltava.
La leggenda racconta che le lezioni si tenessero all’ombra di un platano maestoso.
L’ombra e la brezza dal mare davano freschezza.
Qua ho l’ombrellone, ed è pure piccolo.
Parlano in tanti, intorno a me. Molte lingue differenti, di paesi che un tempo si diceva fossero dell’Europa dell’Est. Ora sono Europa, e basta.
Anzi, sono il nostro confine, e in molti ne sono contenti.
Anche Kos era sul confine tra Oriente ed Occidente.
Ma duemilacinquecento anni fa, sotto il platano, parlava solo uno, e gli altri quasi non respiravano. La lingua era il greco; sembrava musica. Ma il greco di allora aveva un tono deciso, quasi categorico nelle sue inflessioni. Chi parlava, in realtà insegnava, e le sue parole non lasciavano dubbi, nessuna possibile interpretazione discordante.
È come se lo vedessi. Ippocrate alza la mano e sentenzia: «Ci sono, nei fatti, due aspetti: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza».
Oggi sul Corriere si legge che trenta italiani su cento dubitano della scienza, specie se viene divulgata dall’Università.
Bene! C’e un sacco di gente che ha opinioni salde. Se non ne ha, le prende in prestito da altri.
La scienza è troppo complicata, bisogna pensarci su, costa fatica, e non c’è tempo per ste cose!
Tanto, cambia qualcosa?
Franco
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