Stravaccato


A volte, d’improvviso, mi prende la frenesia. 

È la voglia di scrivere, di fissare una idea, Bastano poche parole, tanto per non farla scappare.  Potrò continuare più tardi, anche domani, se mai domani dovessi aver voglia di farlo. 

Penso al blog. In un attimo è diventato il mio compagno di gioco preferito. 

Non riesco a rinunciarci. È come una droga!


Sto per alzarmi dal divano.

Ma calmati, dai, tranquillo, mi suggerisce mia moglie. Fai come Red, guardalo lì, com’è rilassato. Con questa canicola, poi …

Red è steso all’ombra, e si lecca le zampe. Si pulisce, come spesso fanno i gatti quando non hanno altro da fare. 


I Veneti usano una parola che rende bene l’idea, anche se il confronto tra le specie, in questo caso, è un po’ azzardato: stravaccato. 

Vuol dire steso come le vacche, placidamente, quando ruminano sazie e soddisfatte.


Dovrei esserlo anch’io? Steso sul divano, dopo il pranzo, lasciando oziare i pensieri, come in tutte le altre ore del giorno, visto che sono in pensione e nessuno valuta le mie performances?

Ma dai, se mi vien voglia, lasciami andare! La tastiera non ha mai fatto male a nessuno.


Il gatto scatta come una molla. Nessuna vacca farebbe mai così. 

Red ora è a caccia d’una lucertola che ha fatto capolino tra le fioriere. Sveltissima s’è subito rintanata da qualche parte, invisibile.


Fa proprio come la mia idea. 

L’ho sentita arrivare, m’è piaciuta, ma un altro pensiero, inutile, l’ha subito ricacciata indietro. Chissà dove.

Starò steso per un altro poco, qua sul divano. L’idea buona rispunterà all’improvviso, quando meno me l’aspetto. Basta pazientare. 


Rumina, Franco, dai continua a ruminare.


Franco


Commenti

Post popolari in questo blog