Tesoro 


Nella prima metà del ‘600, dimenticate da quasi un secolo le terribili devastazioni del Veneto prodotte dalla guerra di Cambrai, venne avviato un progetto di Atlante geografico con i più aggiornati rilevamenti dei domini veneziani.

Anche se la Serenissima è ormai incamminata verso il suo irrecuperabile declino, è ancora carica d’orgoglio: mette così in mostra il meglio del suo antico splendore, come le città che ostentano ricchezza e brillano per architetture ed opere d’arte, la campagna coltivata al meglio delle possibilità tecniche del tempo, lo Studio Padovano che mantiene alti i vessilli della scienza e della cultura, richiamando ancora nella città del Santo la migliore e più ricca gioventù d’Europa.


Matteo Cadorin, incisore, libraio e estimatore d’arte, si dedicò in quegli anni alla preparazione di carte e di mappe per quel nuovo atlante. In una sua incisione, Padova viene rappresentata chiusa nella possente cerchia muraria che un secolo prima seppe resistere ai colpi inferti dalle più potenti artiglierie austriache. 

Tutto intorno alla città si vede ancora la “spianata” o la “rovina”, il territorio che durante la guerra era stato spogliato d’ogni edificio o da ogni coltura arborea capace di nascondere le avanguardie degli eserciti nemici. 


Il mio nipotino canadese è affascinato dalle vecchie carte geografiche che ho appese al muro dello studio, alle mie spalle. Quando chiacchiero col suo papà in videochiamata, spesso lo vedo con gli occhi attenti che fissa i segni e i colori di quelle antiche carte che accendono la sua fantasia.

Un giorno si scuote, carico di entusiasmo. Papà, grida in inglese, guarda … il nonno lo sa dove è sepolto il tesoro … sta proprio sotto la croce!

La croce è proprio lì, in evidenza  nel cartiglio della mia città!

Che fortuna … non me ne ero mai reso conto. 

Ora mi basta cercare un poco, e poi, finalmente, sarò ricchissimo!


Franco


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