Tramonti


Il sole è calato da un po’. Abbiamo terminato di cenare. 

Siamo stanchi! La giornata è lunga quando si ha nulla da fare, si ozia in spiaggia, e si dormicchia prima che cominci il pomeriggio. 

Così, solo per aiutare la digestione, passeggiamo un poco lungo la strada del porto.

È un piccolo porto di pescatori. Attraccano anche alcuni grossi traghetti che fanno la spola con l’isola di Thasos. Altrimenti alle bitte sono ormeggiati motoscafi di lusso, coi proprietari che brindano alle prime stelle, e i pescherecci che vengono sistemati per la battuta notturna.


Io mi sento stanco e sono in vacanza. Guardo un vecchio come me che sta ancora rammendando una rete, e fuma. Un po’ mi vergogno. Mi pare che mi stia guardando, di sottecchi. Forse è la mia coscienza che sottolinea la distanza tra noi.

Mi giustifico. Forse stasera ho gustato il tuo pesce. Ci hai guadagnato anche tu! 

Parte un peschereccio, lento, lungo il canale. L’ultimo traghetto attende in mare: una forma di rispetto? Il nuovo saluta l’antico, e cede il passo.

Il sole è tramontato. Mi volto per fare un cenno al vecchio. Sputa la cicca in acqua, e non ha tempo per guardarsi intorno. 

Entrambi abbiamo sulle spalle un giorno in più.

Lo guardo per l’ultima volta. È magro, il viso rugoso. Ha acceso un’altra sigaretta e fuma senza mai togliere la cicca di bocca.

Ha un aspetto che mi sembra sano e vigoroso.

Buona nottata! Dai, a te è andata bene, e continuerà così … gli dico come saluto. 

E lo invidio.


Franco



 

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