Viso
Lo faccio da quando ero bambino.
Ed è una dannazione!
Cercavo qualche strana vena nel legno delle porte, o nell’assito del pavimento. Andavano benissimo anche le irregolarità delle pitture sui muri, o le ombre lasciate sulle pareti dalle ciabatte dei miei fratelli a caccia di zanzare.
Su quei segni la mia fantasia costruiva le immagini più paurose.
Un viso ghignante, una mano nell’atto di ghermire, un corpo steso, forse dormiente, forse morto, un ragno mai visto di quelle dimensioni … tutto andava bene per stimolare la paura, per garantire l’incubo notturno.
Oddio, bisognava darci una mano, magari con una cena un po’ abbondante, con una pietanza molto saporita, piccante, indigesta … e la cosa era fatta.
Sonno tribolato, dicono in molti.
Quale sonno? Direi io.
Mi è successo anche ieri.
Indotto in tentazione col pesce. Anzi no, con pesci e molluschi, con calamari e strani stuzzichini a base di uova …. Ci ho aggiunto una birra, che da tempo non fa parte della mia dieta …
Dalla finestra aperta filtra la luce tremula ed azzurra della piscina.
Il soffitto è lasciato grezzo, di cemento tirato artisticamente a spatola.
Ma che ci fanno quei due occhi profondi e atteggiati a rimprovero sopra di me?
Ma chi ha messo proprio lì, sul soffitto, quell’uomo minaccioso, con barba e baffi, e col naso adunco?
Cose da pazzi! Da non dormirci la notte!
Franco
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