Capperi
Sono l’esempio della frugalità, della resistenza, della forza.
Basta una crepa nella pietra calcarea, anche al sole, dove la pioggia quasi non si sa cosa sia, e l’acqua è solo quella portata dall’umidità della notte. Eppure i semi ci mettono radici, e crescono. Foglie verdissime e fiori candidi, vistosi, vaporosi. Arriva fin quasi a toccare il mare. Una meraviglia!
Si, i capperi dovrebbero essere presi ad esempio di come si dovrebbe essere di fronte alla scarsità di risorse: accontentarsi, sembra essere il loro motto. Basta poco, e si vive, si conquista il mondo.
Lo coltivano anche a Linosa, che è un vulcano sperduto in mezzo al mare. Niente calcare! Ma resiste anche lì, dove il vento soffia impetuoso, piove quasi nulla e il sole brucia ogni cosa. Un vero inferno per gli uomini, ma non per i fichi d’India, e nemmeno per i capperi.
È loro tutto il Mediterraneo e anche una parte del medio oriente.
Mi dicono che ce n’è una pianta cresciuta spontaneamente tra i mattoni della torre di Castelfranco. Non so come ci sia arrivata, ma evidentemente sta mettendo radici anche da noi, al nord; il cambiamento del clima l’aiuta.
Forza! Resisti! Mostraci come si fa.
Franco
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