Vongole
Abbiamo salutato con simpatia l’addetto alla sicurezza all’ingresso del villaggio.
Lo abbiamo visto sorridere e rinfrancarsi un poco: evidentemente quasi nessuno s’accorge di lui, che è piuttosto anziano e trascorre tutta la giornata in piedi, spesso sotto il sole.
Lui non se ne lamenta. La vita l’ha passata facendo la guardia giurata: un mestiere difficile e rischioso, da quelle parti. Ci ha raccontato che lì, dove vive e lavora, la delinquenza è di casa, in terra come in acqua.
Nel seicento, ci diceva, c’era un’intera isola, perduta tra i bracci del Po, in cui venivano deportati i galeotti. Il Papato aveva trovato la soluzione giusta per provvedere alla bonifica: lavori, coltivi e mangi, oppure qualcuno ti seppellirà, morto di fame, qua nel fango.
Rideva di gusto, il nostro guardiano. La trovava una buona idea. O quanto meno un’idea spiritosa.
Ora è anche peggio, continua: dalle mie parti c’è gente che viene di notte col barchino a rubare le vongole. C’è una pattuglia di guardiani che dovrebbe impedirlo, ma è rischioso, perché quelli sparano, con le pistole o col fucile.
Rideva al ricordo, l’addetto alla sicurezza, ed aveva voglia di raccontare. Ora non sono più armato, non faccio più quel mestiere, ma mi piace, d’inverno, appostarmi col barchino di servizio in mezzo alle barene, nascosto tra le canne. Amo il silenzio, e sto lì a leggere, di giorno, e ad ascoltare gli uccelli, la sera. Ho a disposizione un radar, col quale vedo avvicinarsi le barche dei ladri di vongole, capisco da dove vengono e so dove si fermano a rastrellare il fondo.
Io me ne sto nascosto, e chiamo la polizia, che arriva veloce coi motoscafi, in sicurezza, uomini armati di tutto punto e con motori come nessun altro può avere.
Ho saputo che i ladri vendono le vongole per procurarsi la droga. È per questo che non hanno paura di niente e che sono così spavaldi. Cose da pazzi!
Vongole e coca. A Goro!! Magari col Lambrusco.
Altro che ostriche di Normandia, a Parigi! Con lo Champagne.
Una bella differenza!
Ce ne siamo andati verso il mare col sorriso sulle labbra.
Lui ci ha salutati contento.
Qualcuno s’era fermato a chiacchierare. D’accordo che ama la solitudine, in mezzo alle canne, ascoltando le voci degli uccelli. Ma la solitudine in mezzo ai mille ospiti del villaggio deve essere davvero opprimente.
Franco
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