Amazzonia 


Il mio compagno nella ricerca che stavo affrontando in Comelico si era da poco laureato col Professore. 

Era appena tornato da un viaggio premio che i suoi gli avevano regalato per la laurea. 

Amazzonia, nel cuore del Mato Grosso, che vuol dire la Grande Foresta. 

Foresta vergine, sottolineava sempre, non proprio come quella intorno al laghetto di Ceschella dove stavamo lavorando assieme ad una laureanda.

Ci raccontò che là, in Amazzonia, le zanzare erano ben più grosse di quelle nostrane. Intendeva dire che lui sì che sapeva cosa volesse dire combattere con le zanzare!

Ce lo spiegava mentre indossava guanti di gomma, quelli per lavare i piatti. 

Di fronte al nostro sguardo interrogativo si mise a ridere: così non mi pungono le mani!

Non poteva essere punto da nessuna altra parte: portava anche la kway col cappuccio stretto intorno alla testa: solo gli occhi restavano scoperti. 

No, nemmeno quelli: riuscì a mettersi anche gli occhiali da sole!


Si tornava in laboratorio la sera, spesso fradici di pioggia. Lui sempre grondante anche di sudore.

Nel sottotetto del Laboratorio dove pernottavamo nei sacchi a pelo c’era un caminetto; la custode dell’edificio, impietosita per le nostre condizioni, ce lo accendeva prima che arrivassimo. Mettendoli intorno alla fiamma, gli scarponi e i vestiti un po’ si asciugavano, altrimenti l’indomani saremmo entrati in bosco bagnati come ne eravamo usciti. 


Guarda come si tagliano i capelli gli Indios … esclamò una sera il mio compagno. 

Mi diede in mano un ciocco di legna scelto dalla catasta sistemata accanto al camino; me lo fece tenere vicino al suo viso, e sopra ci appoggiò i capelli ancora umidi. Con un tizzone, la brace ben viva, tagliò ciuffo dopo ciuffo premendo la brace contro il ceppo.

A casa li appoggio su un tagliere; e uso il saldatore, quello per lo stagno! È molto più pratico!


Il giorno dopo la custode non voleva farci entrare in laboratorio.

Avete spennato un pollo senza dirmelo! C’è un’aria irrespirabile, di su … Esclamò con aria arrabbiata.

Ma scherzi, cercò di spiegare il mio amico, non abbiamo spennato nessuno … e di sicuro più nessuno mi spennerà per tagliarmi i capelli … guarda qua … e prese un ciocco dalla catasta …


Franco 




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