Galapagos


Darwin morì vecchio, per i suoi tempi.

Molto più vecchio di Fitzroy, il comandante del brigantino Beagle, che lo accompagnò in giro per gli oceani di mezzo mondo, lui per piantare la bandiera inglese ovunque ve ne fosse l’opportunità, Darwin per soddisfare la sua curiosità scientifica. 

La leggenda vuole che Darwin e Fitzroy, padre della moderna meteorologia, chiacchierassero a lungo su quel guscio di noce che solcava i mari, ed avevano idee assolutamente divergenti: radicalmente legate alle verità rivelate il marinaio, pronto a spiegare ogni cosa con la scienza il futuro maestro dell’evoluzionismo. 

Qualcuno racconta che Fitzroy morì suicida quando Darwin presentò le sue “teorie” alla Royal Society, molti, ma molti anni dopo averle messe per iscritto senza mai pubblicarle. 

Darwin era carico di dubbi, o di paure. Sentiva il peso di un possibile contrasto tra scienza e fede. Forse un  ricordo di quegli anni di navigazione!


Darwin però morì prima di Wallace, il medico con cui tenne un ricco scambio epistolare  sui principi dell’evoluzione delle specie. 

Wallace lavorava, quasi da missionario, nel sud-est asiatico, e lì compiva i suoi studi. Darwin invece frequentava gli ambienti scientifici di Cambridge e di Oxford ed era membro della più prestigiosa accademia del mondo.

I tempi della posta non erano quelli delle e-mail. Qualcuno sostiene che Darwin fece proprie e pubblicò le idee perfezionate dal suo corrispondente dall’altra parte del mondo. 

Una immensa fama immeritata?

È ben vero che Wallace pubblicò le sue deduzioni scientifiche sull’evoluzione delle specie un anno prima di Darwin. Non ebbe però modo di presentarle con la stessa efficacia del collega, che viveva in Inghilterra e frequentava la gente e gli ambienti giusti.

Certo è che Charles Darwin studiò a lungo il paradiso delle Galapagos e le cento altre terre che poté esplorare durante i cinque anni del suo viaggio avventuroso. Le moltissime osservazioni compiute corredano le sue pubblicazioni. 

La sua fama, dunque, non fu frutto di un attimo di intuizione, magari stimolata da ricerche d’altri, ma di una lunga vita di studio, e di continui, tormentati, ripensamenti.


Franco








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