Bottinare


Alcuni avevano l’addome di colore arancio. Altri l’avevano bianco, ed erano i più grossi. In altri ancora era a strisce, gialle e nere. Ma tutti erano insetti bellissimi, e laboriosi. Volavano ronzando da un fiore all’altro; entravano nei calici a fare incetta di nettare. Il polline restava attaccato alle loro zampette, che sembravano coperte da grossi calzettoni di lana gialla. Le Bocche di Leone avevano gli stami che si piegavano ad accarezzare il dorso dei bombi; come pennelli carichi di pittura, ne dipingevano l’addome con l’oro del polline.


Da bambino passavo ore ad osservare i bombi. Dopo pranzo, quando tutti in casa dei nonni andavano a pisolare, io mi ingegnavo a passare il tempo. Osservare il lavoro dei bombi era il mio passatempo preferito, come per i pensionati lo è guardare il lavoro nei cantieri. 

Dopo un po’ trovai anche il coraggio di allungare la mano e toccare gli insetti con la punta delle dita. Sembravano indifferenti alle mie avances. Qualcuno anzi finiva col montarmi sul dito prima di volar via verso il fiore più vicino. 

Finii così per acchiappare i bombi tra le mani. Le stringevo intorno al fiore in cui gli insetti stavano bottinando. Solo un attimo, e sentivo il ronzio dentro le mani accostate, con le dita un po’ schiuse, come le sbarre d’una gabbietta. Avvertivo il solletico delle ali che vibravano nel tentativo di uscire e solo allora pensavo che i bombi soffrissero per la prigionia. Aprivo subito le mani, e il bombo restava fermo, come disorientato. Poi, come se nulla fosse accaduto, subito volava verso un altro fiore a raccogliere polline e a saziarsi di nettare.


Molti anni più tardi ho letto un passo d’un libro del padre dell’Ecologia, Ernst Haeckel. Sosteneva che la grandezza marinara dell’Inghilterra dipendeva dall’abbondanza di questa specie di insetti ghiotti del nettare del trifoglio. Haeckel aveva osservato che i bombi erano ottimi bottinatori; a suo dire, erano la specie più efficace nell’impollinazione di quell’erba foraggera. Senza trifoglio non vi sarebbe stata produzione di carni, specie di quelle che, salate e pressate, finivano stivate nelle navi, sigillate in barili: erano il cibo dei marinai e dei fucilieri di marina. 

In ultima analisi, sosteneva Haeckel, la florida economia inglese, e la potenza marinara del Regno Unito non dipendevano dall’abilità sui mari dei britannici, ma dall’instancabile lavoro dei bombi. 

Una considerazione davvero pungente. 

Anzi no … i bombi non pungono, come invece fanno le api!


Franco



Commenti

Post popolari in questo blog