Mantissa 


Dello studio del papà, che per me bambino era come un continente da esplorare, grande e misterioso conservo ben poco, se non il ricordo delle tante emozioni che mi aveva donato la sua lenta scoperta.  

Per anni ho tenuto sulla mia scrivania, in Istituto, lo stesso regolo di calcolo che il papà teneva sul suo tavolo di lavoro, in studio.

Mi sentivo fico quando riuscivo a moltiplicare e a dividere numeri impossibili, con rapidità ed accettabile approssimazione. 

Vedi, spiegavo ai curiosi del mio strumento di calcolo, caratteristica e mantissa del logaritmo … e subito mi invitavano a lasciar perdere …


Poi sono arrivate le calcolatrici elettroniche. 

Hanno rubato la scena a me e al regolo del papà.

Un po’ anche all’algebra.

Ho cominciato a diventar vecchio nell’attimo in cui ho risistemato il regolo nella sua vecchia custodia di cartone, che imitava la pelle di coccodrillo, e lo ho seppellito nel cassetto dei ricordi.

Si, con le calcolatrici è finita un’era: quella dei matusa, come li chiamavano i ragazzini.

Peccato, quelli sapevano cos’era la mantissa d’un logaritmo … ma poi … a cosa mai serve sta roba? Fa tutto la calcolatrice, non vedi?



Franco





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