Zucche


Bisogna prepararsi! 

Ancora poche ore e poi i bambini di mezzo mondo busseranno alle porte dei vicini di casa per chiedere dolcetti. Altrimenti saranno guai, cioè, dispettosi scherzetti.

Quando ero bambino si andava, nella notte di Natale, a cantare la Chiara Stella. 

Ci si sentiva bravi e buoni, un po’ santi. Spesso si pativa del freddo birbone di dicembre e pochi davano dolcetti, o qualche soldino. 

Il mondo è cambiato, avrebbe sentenziato la mia mamma, con piena ragione. Non è stato un  cambiamento graduale e lento; Halloween si è imposto nel giro di pochi anni. 

Potere della TV, e del mercato: ci guadagnano in molti, a partire dai pasticceri, per finire ai produttori di maschere e travestimenti, e un po’ anche i contadini che coltivano le zucche gialle e grosse, varietà Aspen, che vanno a ruba.

Vuol dire che Halloween è stato subito accettato dalla gente, anche se non faceva parte in nessun modo della nostra cultura, o delle nostre tradizioni. Il giorno dei Morti al più si mangiavano le “fave” colorate, od altri dolcetti, come i bastoncini di zucchero. 

Non si faceva festa! Si andava al cimitero, a ricordare chi ci aveva lasciato.

Halloween, la festa importata dagli USA e dall’Inghilterra, è tutt’altra cosa. 

Se qualcuno sostiene che serva a rinsaldare i legami tra la gente del quartiere, grazie ai bambini che passano di casa in casa, qualcun altro ribadisce che in questo modo, con travestimenti, lumi e atteggiamenti terrifici, si esorcizza la morte e si combatte la paura per il buio e per quello che vi si nasconde. 

Lo dimostrerebbero anche le zucche illuminate. 


Se ne vedranno tantissime. Alcune vorranno essere paurose, come può esserlo una zucca, altre invece saranno cariche di poesia, e di magia, come quella fotografata da Fabio a Montreal, un anno fa.

Mostra una famiglia di zucche che si scalda al fuoco dentro la sua casetta, che è stata ricavata da un’altra zucca, ben più grossa. La mamma zucca e i suoi bambini sbirciano dalla finestra per osservare chi si sta avvicinando. Forse sono pronti a distribuire dolcetti

Una meraviglia di fantasia, di arte e di pazienza. 

Intenerisce per la sua dolcezza, e fa sorridere. 

Niente di più lontano, dunque, dallo spirito di Halloween, come qualcuno vorrebbe fosse, cioè una  Festa dei Morti, o della Morte, il cui filo conduttore dovrebbe essere saldato alla paura, da combattere in ogni modo!


Franco



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