Grappa
Mi sono sempre chiesto perché tenessero in bella mostra un ubriacone.
E pensare che la mamma e il papà, figuriamoci poi la Gemma, mi dicevano di passar lontano dai bar e dalle osterie, che lì ci va brutta gente, disgraziati che si ubriacano di vino o di grappa, e poi non si sa cosa combinano. In un attimo diventano molesti!
Lo dicevano anche i nonni, sul monte. Eppure all’osteria ogni tanto ci andavano anche loro, a mangiare, la domenica, quando si riuniva tutta la famiglia.
In quel caso gli ubriaconi, per quanto li cercassi, non li vedevo, mentre vedevo che i grandi della famiglia un bicchier di vino, o due, se li bevevano anche loro, e volentieri.
Quello lì, scolpito nel legno, lo guardavo sempre.
Un po’ mi faceva pena.
Sembra che abbia freddo, che non gli basti la giacchetta col bavero rialzato, e il cappello ben calato sulla testa.
Forse un goccio se l’era bevuto per farsi forza contro il vento! Si vede che tira vento … guarda, gli sventolano anche i pantaloni intorno alle gambe, che sono secche, pover’uomo! Ha bisogno di mangiare. Altroché!
E poi, perché ubriacone? Mica ha la bottiglia in mano, la tiene in tasca … e sta mettendo via il portafogli … vedrai che è stato mandato da sua moglie a far la spesa … è lei che beve, e lui la sopporta anche se beve, anche se poi diventa molesta come quelli del bar che la Gemma non vuole che io incontri.
Si vede dalla faccia che quel disgraziato soffre per qualcosa.
Poverino!
Non è da evitare.
È da consolare. Da essergli amico!
Franco
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