Malaga
Il viaggiatore si ferma e scende di sella. Qualche passo darà riposo alla schiena dopo tanto andare a cavallo. Parla con un pastore, persona fiera, ma di certo amabile; non mostra alcun timore reverenziale di fronte al cavaliere. Orgoglio andaluso, combattivo come i tori di quella regione.
Lontano c’è il mare, e di là di quello si scorge l’Africa: terra misteriosa, ed ostile.
Terra di Berberi, di Mori, di predoni che fanno schiavi i cristiani per tenerli ai ceppi, curvi sui remi. La Spagna li ha conosciuti, i Mori, ma è splendida anche grazie a quella gente. Basta che il viaggiatore si volti dall’altra parte, e non guardi verso il mare, verso Gibilterra e la sua rocca, ma verso nord, dove si mostra leggiadra Velez-Malaga, la città dai molti campanili, che già furono minareti di cui andavano fieri i dominatori.
Bella l’Andalusia, verde in questa stagione in cui il sole non arde le stoppie con la sua calura. Bisogna indossare il mantello, ed anche una giacca pesante per viaggiare tra quei colli, verdi di boschi e odorosi di campi e di orti. Terra ricca, da difendere con forza da ogni possibile predone: ecco il perché della fortezza, alta sulla città: torri quadrate, e mura possenti, a prova d’armata e di cannone.
Il cannone tuona invece sul mare: è in corso uno scontro tra velieri, chissà sotto quali bandiere. Ma qua, a ridosso della Rocca, s’incrociano tutte le rotte che contano, dall’Africa, dall’Asia e dalle Americhe: spezie, gemme, avorio ed oro. Le navi traboccano di ricchezza e c’è sempre un capitano con patente di corsa pronto alla rapina e a guadagnar meriti in patria.
Forse andar per terra, a cavallo, è più sicuro in questi tempi, sta pensando il nostro viaggiatore; e il pastore, che tutto vede da lì, glielo sta confermando.
A Velez-Malaga starà bene, di sicuro, è il suo consiglio.
E poi le suggerisco di provare il gelato … se mai l’hanno già inventato …
George Braun, Canonico della Cattedrale di Colonia, scrisse e fece disegnare da Joris Hoefnagel il suo Civitates Orbis Terrarum, in sei volumi, tra il 1572 e il 1617. L’immagine inquadra due città andaluse importanti in quel tempo: Vejer de la Frontera e Velez Malaga, l’una in vista dell’Atlantico, l’altra del Mediterraneo.
Franco
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