Volo via
Stiamo chiudendo i bagagli e ci prepariamo a partire.
Siamo molto assorbiti dall’idea del viaggio, che pure attendevamo con gioia perché ci condurrà da nostro figlio e dalla sua famiglia.
Sono emozionato: ho un nutrito programma di giochi da affrontare coi due piccolini, che saranno del tutto diversi da come li ho lasciati questa estate, in Grecia. Là nuotavano come pesci; a Montreal giocano ad hockey, e maneggiano con maestria disco e bastone. Vietato contrariali!
Ogni giorno leggo le previsioni del tempo: là è cominciato il vero inverno, con temperature che s’avvicinano a -20. C’è già la neve; Fabio s’è dotato di uno spazzaneve elettrico per liberare senza troppa fatica la piazzola di sosta dell’auto. Non avrà più bisogno di aiuto; mi piaceva l’idea … adoro la neve, anche quella da spalare. Fa freddo, d’accordo, ma là non si patisce dell’umidità padana; si sta bene, come quando si è in montagna.
Mi preoccupa di più la lunghezza del volo: sette od otto ore sono tante, anche se avrò a disposizione film da guardare e ci saranno spesso stuzzichini e cose buone da mangiare. Penso che ci sarà spazio anche per un pisolino: è l’unica attività da cui gli anziani non si tirano mai indietro.
Penso che nei prossimi giorni farò vacanza: niente post, solo nipotini. Di certo manderò foto … chissà quante cose belle avrò da scoprire, anche solo a guardare dalla finestra il giardino innevato. Tra scoiattoli, procioni e cardinali … avrò cento amici che mi faranno compagnia. E di cui potrò scrivere qualcosa.
A presto dunque, a quando ci sarà l’occasione e … buon Natale!
Franco
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