Fauna
Sul muro, accanto alla porta del mio studio, sono appese due stampe colorate che illustrano la fauna di ambienti totalmente diversi. Quando le vedo, mi torna in mente Lucio, il mio maestro delle elementari che, inconsapevolmente, mi impartì forse la prima lezione di ecologia, parola allora a tutti sconosciuta.
La prima stampa conduce tra i ghiacci della Groenlandia; con un tocco di ingenuità l’autore ha voluto descrivere la fauna marina di quella regione ghiacciata, mettendo in evidenza le abitudini degli eschimesi ed anche i rischi cui vanno incontro i naviganti che s’avventurano in quei mari disseminati di iceberg. Un veliero ardimentoso, a vele spiegate e gonfie di vento, pare correre in velocità tra insidiosissime guglie di ghiaccio che emergono dall’acqua.
L’altra stampa rappresenta, con una stupefacente precisione scientifica, un colorato campionario d’insetti tropicali. In poco spazio sono raccolte tutte le fasi della vita di alcuni lepidotteri, dalle variopinte farfalle alate, alle crisalidi e alle larve. Il tempo e lo spazio intelligentemente compressi in un’unica tavola.
Però … questa seconda immagine, tratta da un testo di entomologia dell’Africa, ha quasi scatenato una guerra in famiglia.
“Mi danno l’orticaria solo a vederle dipinte, quelle bestiacce … me le sento addosso appena ci poso lo sguardo”, ha subito sostenuto mia moglie, che gli insetti non li ama, soprattutto per una questione di salute … di orto e di giardino.
Era un ultimatum! Tradotto in termini pratici le sue parole significavano: tieni gli insetti nel cassetto!
Confrontando i due fogli, e individuando una comune radice “didattica”, però si riuscì a trovare un buon compromesso: sistemate fuori della porta del mio studio, un po’ defilate e appese in un angolo che mai gode della piena luce, la fauna del mar glaciale artico finì a far compagnia a quella delle foreste tropicali pluviali.
Se il mio maestro Lucio potesse vedere! La nostra scelta è uno schiaffo alla più elementare geografia; ricordo che lui ci mostrava, invece, la bellezza del nostro pianeta, proiettando immagini della varietà dei suoi ambienti, dai Poli fino all’Equatore e alle sabbie aride del Sahara.
Si può rimediare cercando almeno un altro paio di fogli, uno sulla fauna dei climi temperati ed uno sui deserti. Ovviamente senza insetti!
Ma temo che le pareti di casa non abbiano più spazio disponibile!
Franco
Commenti
Posta un commento