Gallerie 

Se ne trovano di tutte le specie e scavati in tutti i modi.

Gli alberi si prestano, loro malgrado, ad essere scavati. 

Ci possono pensare le formiche, o le termiti, che a modo loro ci mettono su casa.

Lo fanno anche i picchi. Ce n’è uno, un picchio verde, che ogni tanto viene nel nostro giardino a far merenda aggrappandosi ad un susino vecchio e malandato. Ci fa compagnia, per qualche ora, e siamo contenti di sapere che una bestiola così schiva, e così bella, non teme di farsi vedere mettendosi a tavola da noi.

C’è un posto magico, vicino a Feltre, dove sono i forestali a scavare buchi negli alberi! Lo fanno per creare ambienti ideali, o tane vere e proprie, per faune che altrimenti sarebbero destinate all’estinzione. Il successo dell’idea è stato certificato dall’Unione Europea: un bel riconoscimento per l’Italia!


Alcuni alberi venivano scavati con altri intenti, di certo meno meritevoli di plauso.

C’è una grande sequoia, negli Stati Uniti, attraverso la quale è stata fatta passare una strada. Idea spettacolare, ma davvero riprovevole; e comunque copiata dagli Inglesi. 

Vicino a Nottingham c’era infatti una quercia immensa con una cavità talmente ampia che il Duca di Portland ci passava in carrozza come se il tronco scavato fosse un arco trionfale. 

Nel cavo di un’altra quercia aveva fatto porre un tavolo e alcune sedie per intrattenere gli ospiti. La migliore boiserie di rovere, soleva dire!

Sempre in Inghilterra, un altro nobile, facendo scavare una grande quercia, aveva allestito un fresco riparo dal sole per le signore impegnate nelle chiacchiere estive. 


Eleganti, curiosi, stravaganti passatempi, da immortalare con incisioni.

Giganti piegati al capriccio di ricchi signori.

Un gesto di follia per sentirsi padroni del mondo.


Franco





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