Perle di storia
Ci risiamo! Preso dall’entusiasmo, e dalla fiamma dell’immaginazione, sono finito a confondere la Storia con la narrazione di Wikipedia per trarne un racconto.
Quanto scrivo non va dunque preso per verità, anche se a me piacerebbe molto che lo fosse.
Siamo nel XIV secolo, forse nei primi anni del XV. I fratelli Zeno, o Zen, patrizi veneziani, naufragano nel mare della Scozia mentre navigano alla volta del Nord Europa.
Più o meno come accadde al loro conterraneo Piero Querini, scopritore del baccalà.
Gli Zen vengono salvati dal barone Sinclair, un signore mezzo vichingo e vassallo del regno di Norvegia. Nicolò Zen dapprima si presta a guidare la flotta del lord vichingo alla conquista delle isole Fær Øer, poi si affianca al suo salvatore nell’esplorazione del Nord Atlantico, sbarcando in Islanda, in Groenlandia e a Terranova.
È dunque il primo italiano a poggiar piede nel nuovo mondo, quasi un secolo prima di Colombo.
Le vicende di Nicolò e Antonio Zen vennero narrate con dovizia di particolari da un loro nipote, alcuni decenni più tardi. Questi pubblicò anche una carta del Nord Atlantico e delle terre viste e visitate dai suoi antenati. Vi sono storici che sostengono la veridicità di questi racconti; altri, invece, la negano decisamente, sostenendo che cronache e carta geografica furono solo frutto di fantasia, alimentata del desiderio dei veneziani di sminuire la grandezza di Colombo, genovese e dunque nemico della Repubblica Marciana.
Qualche anno fa alcuni archeologi americani, scavando in tre siti di antichi villaggi eschimesi dell’Alaska, hanno rinvenuto alcune perline di vetro turchese, forate per essere infilate in un bracciale o in una collana. Un anno più tardi, negli stessi siti, sono state rinvenute altre dieci/dodici eguali perle di vetro. Le analisi accurate compiute sul vetro e sui resti del filo che univa le perline, ne hanno attestato, senza ombra di dubbio, la provenienza, Venezia, e il periodo di fabbricazione, tra la fine del 1300 e i primi decenni del 1400.
Insomma, qualcosa di veneziano è giunto in Nord America ben prima di Colombo!
Per quale via? Qualcuno sostiene sia avvenuto per via di terra e poi attraversando lo stretto di Bering, lungo un cammino della seta cinese frequentato, nell’ultimo tratto, da pescatori Inuit. Qualcun altro sostiene invece che le perline siano giunte in Alaska via mare e ghiaccio, in slitta e in kayak, provenendo da Terranova.
C’è solo da decidere se in quel commercio di perle di vetro vi sia lo zampino di Marco Polo, o quello di Antonio Zen.
Entrambi, comunque, erano patrizi veneziani, e amanti dell’esplorazione.
Franco
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