Specchi
Amo l’acqua, fin da bambino. Allora amavo guardarla gocciolare dalla fontana, vicino a casa dei nonni, e osservare le api e le vespe che si affollavano intorno alle pozze limpide e quiete che si formavano intorno alla cisterna: un vero tesoro sul quel monte, caldo ed asciutto.
Anche nel cuore scuro e freddo della cava di pietra c’era dell’acqua, un laghetto nero come la pece. Voltandomi, e guardando verso la bocca della cava, quell’acqua diventava uno specchio su cui si rifletteva la luce, e così si spegneva la paura del buio. Lì si rifletteva un mondo sconosciuto, e anche l’anima, se la avessi voluta vedere.
Invece non amo l’acqua dei fiumi in piena, come quelli che ho veduto da bambino, quando la città ne venne sommersa; l’ho veduta anche di recente, poco distante da casa, con la gente che non riusciva a parlare d’altro, sommersa dall’ansia, e dal timore d’una rotta. Di quell’acqua fanno paura i gorghi, e l’odore del fango, che sa di terra rubata ai campi, e poi il mugghiare contro gli argini, o contro le pile dei ponti, che sembrano tremare, e resistere a fatica. È un’acqua malvagia, pronta a colpire, all’improvviso, e a portarsi via ogni cosa.
Quando il fiume era tranquillo, all’acqua della Brenta portavo gli studenti a lezione. Nel greto ampio e candido di pietre crescono pioppi e salici immensi; pare d’essere in Amazzonia. Un mondo tutto da scoprire, dove insieme si può parlare d’ecologia, ma anche di difesa idraulica. Non mancavano gli spunti per discutere, magari dividendo i ragazzi in gruppi cui affidavo tesi contrapposte, come fossimo in tribunale: natura o sicurezza? Quale sacrificare se si deve sacrificare qualcosa?
Tempi lontani, ormai.
Oggi amo l’acqua dipinta, quella su cui l’artista si è cimentato per trasmettere difficili suggestioni.
In quest’opera c’è riuscito; l’immagine mi affascina, mi fa pensare ogni volta che l’osservo. Credo che l’artista abbia voluto farmi scoprire ciò che già desideravo vedere: la pace, il silenzio, e poi il senso della casa in riva al fiume, e quello della famiglia, animata da molti differenti interessi.
Mi piacerebbe stare lì, in riva a quell’acqua tranquilla … è un buon posto per leggere, o per scrivere, oppure anche solo per riposare guardando il nulla, e poi lasciarsi andare …
Franco
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