Indaco
Semplicemente non lo so.
Ad essere sincero non ho mai approfondito la questione.
Ho incontrato questa parola alle elementari, quando il maestro ci insegnò le sette note e poi i sette colori dell’arcobaleno. Il mio orecchio musicale valeva zero, e le sette note, per me, sono rimaste solo sillabe, cui non associavo alcun suono. I colori, invece, li imparai come una armoniosa successione di parole grazie anche alla precisa corrispondenza della successione dei nomi con le fasce dell’arcobaleno, e anche coi pastelli bene ordinati nella scatola.
Sapevo distinguere il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, il blu e il violetto.
E l’indaco? Cos’era l’indaco? Accidenti, quello non lo sapevo, e nemmeno le matite colorate me lo proponevano in maniera precisa. Oddio, anche per gli altri colori avevo qualche dubbio lessicale: ad esempio come dovevo chiamare le molte tonalità del rosso, più chiaro o più scuro … che poi la stessa cosa succedeva per il verde e per il blu. Figurarsi se alle elementari ti insegnano qualcosa sui colori primari, e sui ragionamenti di Newton, che sui colori, e sulla luce attraverso i prismi, aveva scritto per tutta la vita. Quello che si impara in terza elementare segna per tutta la vita. Per questo sono zuccone, ancora adesso!
Indaco? A ripetere la cantilena dei colori mi vien da dire che era una via di mezzo tra il blu e il viola. O tra il celeste e il violetto. Ma non ne ero sicuro, e non lo sono nemmeno oggi. Già da bambino pensavo che fosse un’assurdità perdere del tempo per risolvere una questione di questo tipo. Che poi è una questione inutile: nessuno usa mai quella parola. Mai sentita la mamma chiedere alla merciaia una tela, o un rocchetto di filo color indaco …
A cosa mai poteva servire quel colore? Ce n’era davvero bisogno? Mah … me lo chiedo ancora.
Eppure oggi m’è venuto d’istinto pronunciare quel nome.
Come sempre faccio, subito dopo colazione sono uscito in giardino a conoscere, tra i fiori di primavera, gli ultimi arrivati. É la stagione delle viole, ed ho cominciato a considerarne la varietà di sfumature cromatiche, dal blu al violetto.
Mi sono rivisto alunno delle elementari, ad elencare i sette colori. E mi sono chiesto se in mezzo a quelle viole non dovessero esserci anche quelle di colore indaco. Sono forse tra queste?
Il dubbio mi assilla, ma non voglio permettergli di sciupare, con una banale questione lessicale, lo spettacolo che mi sta donando la natura.
Franco
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