Saluto


Non riesco a cavarmelo di mente. Sono rimasto a bocca aperta allora, quando avevo quattordici anni, ed ancora oggi, ricordando l’episodio, provo un attimo di stupefatto sgomento.

Era il primo giorno di scuola, al Liceo Ginnasio Pigafetta di Vicenza. Noi della Quarta A, ventisette ragazze in grembiule nero e due ragazzi, meglio dire bambini, in giacca e cravatta, eravamo allineati nel cortile interno della scuola, il chiostro dell’antichissima struttura. 

Fu l’insegnante di lettere ad illustrarci la storia di quell’edificio, che un tempo fu la segreteria della curia vicentina. Immagino che la professoressa volesse stupirci, impressionarci, raccontando quella chicca. Avrei forse dovuto gonfiare il petto, e sentirmi orgoglioso di poter passare una parte importante della mia vita seduto su di un banco in un’aula che poteva aver veduto leggere e studiare, sette secoli prima, un Vescovo, signore di quella nobilissima città. Confesso che il mio petto rimase sgonfio, e le spalle mogie, intimorito com’ero dall’aria arcigna della docente e dalla folla di splendide ragazze che avrebbe riempito la mia aula. E la mia vita, ne ero sicuro.

Ci fecero entrare nell’aula magna della scuola, in fila indiana, a passo svelto tra due ali di compagni degli ultimi anni. Crebbe in me il senso di inadeguatezza che avevo già assaporato nel cortile. Ci ordinarono di sedere, in silenzio.

Il signor preside! Esclamò una voce fuori campo.

Non ho memoria di come cominciò il discorso d’apertura dell’anno scolastico. I professori cui eravamo stati affidati, ad un cenno di capo del Preside, ci ordinarono: “Salutate il Signor Preside!”  Buongiorno! Intonammo noi all’unisono.

“Il buongiorno lo riserverete ai vostri compagni - tuonò il Preside - ai Professori vi rivolgerete con riverisco”. 

R I - V E - R I - S C O! Ripeté, sillabando.

Riverisco, signor Preside! Rispondemmo noi, a  testa china.


Proprio come oggi, continuo a ripetermi. Come all’Università, quando, se andava bene, mi salutavano con un biascicato “ Ciao … prof. …”.

Ho l’impressione che sia cambiato qualcosa, da allora.


Franco 

Il liceo Pigafetta, 

Cappella Capitolare 

nel 1200

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