Smart Smile


Forse non è la locuzione migliore, ma di sicuro è appropriata. 

Smart ormai qualifica ogni cosa, od attività, che sia fatta in maniera svelta e intelligente. L’elettronica ci mette spesso lo zampino

Il cellulare, per definizione, è Smart. Per me era molto pratico, svelto e intelligente anche il pesante telefono nero, con selettore a disco, che mi permetteva lo scambio di informazioni coi miei compagni di classe quando eravamo oberati di compiti per casa. Invece di uscire, magari col freddo o sotto la pioggia, ne parlavi a distanza. In un attimo avevamo risolto gran parte dei nostri problemi!

Certo è che quello che sta dentro ad un cellulare consente operazioni inimmaginabili fino a pochi anni fa. Ad esempio vedo e ascolto i miei nipotini che giocano ad hockey a Montreal, e in tempo reale mi esalto quando la loro squadra vince, o mi avvilisco quando il disco, il puck, entra nella loro rete.


Le cose inaspettate sono quelle che colpiscono di più. 

Avevo spento il cellulare, ma senza accorgermi avevo sfiorato un tasto virtuale sullo schermo. Non ero riuscito ad annullare l’operazione. Lo schermo s’era illuminato ed era apparso il sorriso di mia cugina. Mi sono lanciato in scuse … dio mio, guarda che ora è … riposavi? … ho interrotto qualcosa d’importante? … Abbiamo a lungo ciacolato seduti in poltrona, ognuno a casa propria, ritagliandoci un inaspettato momento di contatto affettuoso. 

Le sorprese sono i regali più piacevoli da ricevere. Il caso a volte porta regali deliziosi!


Qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio sul cellulare. “… ho sorriso a leggere il mio nome - cominciava - che bei ricordi … grazie”. Ho riletto più volte quel messaggio, uno di quelli svelti che si inviano con WhatsApp, sui quali non si sta molto a calibrare le parole, o a limare il periodo. Si scrivono con la velocità del pensiero, e dunque sono carichi di freschezza e di schiettezza. 

Quelle parole, riferite a “Vacanze selvatiche”,  hanno funzionato come la macchina del tempo: un salto indietro, più o meno, di settanta anni. Eravamo bambini allora, pieni di fantasia e di entusiasmo, lei forse di un anno più piccola. Da allora non ci siamo più rivisti. Ma il ricordo mi ha riempito di gioia, e la speranza di un incontro, magari là, sul monte, nella corte in cui era ambientato il nostro mondo di giochi e parole, mi ha acceso il sorriso. 

Non so se sia uno Smart Smile. 

Ma suona bene.


Franco


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