Alto, basso, caldo, freddo …


Caspita, Pasqua è alta, quest’anno! 

Riecco l’espressione, un po’ strana, di cui avevo chiesto spiegazione alla Gemma. Alla fine avevo capito che la Pasqua restava sempre la stessa festa, che non aveva alcuna misura particolare, ma si diceva che era alta o bassa, o che cadeva alta o bassa, a seconda del giorno e del mese in cui veniva collocata nel calendario. 

Non mi sono azzardato a chiedere spiegazioni sul perché ogni anno la Pasqua venisse messa nel calendario in giorni differenti; dipende dalla Luna, aveva esordito la Gemma. Lì la fermavo: sapevo già, per esperienza, che quando c’era di mezzo la Luna le cose si mettevano male per me. Chi si arrabbiava, o si innervosiva per qualcosa in cui ero coinvolto, per definizione gli veniva la Luna, o aveva la Luna storta. Meglio lasciar perdere …


Però fa freddo, quest’anno. Anche se Pasqua è alta, metà di aprile, andiamo cioè verso mezza primavera, pare d’essere ancora in inverno.

Ecco tornarmi ancora in mente la Gemma. Mi ripeteva spesso una filastrocca di cui non capivo bene il significato. Premetto che d’inverno mi facevano indossare pantaloni lunghi, di lana; mi grattavo molto spesso le gambe come se avessi avuto le pulci, o l’orticaria. L’alternativa erano braghette corte fino al ginocchio e calzettoni lunghi fin sopra il ginocchio: era ancora peggio … vivevo l’incubo di falangi di formiche assatanate che mi correvano su e giù per le gambe. 

Ed ecco la Gemma con la sua filastrocca: “co’ la Santa Candelora dall’inverno sémo fòra … ma se piòve e tira vento nell’inverno sémo dentro!”. 

Oggi so che la festa della Candelora cade il due di febbraio! Avevo da aspettare le braghe corte e i calzini di cotone! Mi restava solo da brontolare con sta Santa, da tutti sconosciuta, che era troppo intenta a fabbricar candele e non interveniva a far uscire il sole e a scaldare un po’ l’aria. Insomma … voglia di primavera!


Franco



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