Stemma

Il diploma di Valerio mi intriga; continuo a pensarci, mi rode quel mistero che contiene … e che avrei potuto risolvere cinquant’anni fa. 

Forse mi è sfuggito un indizio, e così l’ho riletto, ed ho rimuginato ogni parola. Ad esempio, si legge che Valerio è dominus, cioè signore, che significa benestante. Nel 1717 non dovevano esserci molti dottori come lui; ci volevano quattrini per frequentare le lezioni, per pagare i professori e poi per mantenersi fuori sede. 

Si sa che gli studenti s’aiutavano tra loro: le diverse nationes, i gruppi regionali o nazionali che si formavano a Padova, servivano anche al reciproco sostegno. Ho così pensato di passare in rassegna gli stemmi che ornano le pareti del Bò, potrebbe esserci anche quello di Valerio, Vicetinus.

Ma no … scordavo la cosa più importante: il cognome! Valerio si chiamava Bisogno. 

Terribile. Non è proprio un gran patronimico. Ho però pensato di cercare Bisogno in rete. Avara, questa volta, la rete. Ho scavato quindi nel repertorio delle famiglie illustri del Vicentino e del Veneto, ma senza successo. Scuotendo la testa, per ultimo ho tentato la strada di una possibile nobiltà. Ho trovato una famiglia, quella dei De Bisogno, che furono insigniti del titolo di marchesi, a Napoli, giusto prima dell’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello d’Italia. 

Mi sembra di essere fuori strada. Un disegno nella pergamena che riveste la patente di giurista di Valerio lascia però intravvedere un’altra possibilità. Vi compare uno stemma araldico, con tanto di cimiero, e uno scudo quadripartito. Anche nel settecento si offrivano insegne araldiche dietro compenso? Non lo so; in quello della famiglia Bisogno è dipinto uno scudo d’argento quadripartito. In alto a desta campeggia un braccio vestito di rosso: offre fiori, segno di nobiltà d’animo. Il braccio coi fiori è usato di frequente, in araldica; a volte è coperto da corazza, altre volte da panni. In alto a sinistra è rappresentato qualcosa che può sembrare una cometa in campo rosso. In realtà si tratta di un fiore stilizzato, simbolo che spesso era impiegato nell’araldica più recente. Un quadrante dello stemma è campito di argento. La campitura potrebbe mascherare un disegno precedente, ma non val la pena di scoprire cosa si cela sotto la pittura. Altrettanto inutile sarebbe cercare di classificare i fiori in campo viola nel quarto inferiore destro dello scudo. Sorrido all’idea: I Bisogno … amanti dei fiori? Ma dai …

Viola??? Ora che ci penso, tre campi su quattro sono floreali … forse una relazione coi Viola potrebbe esserci!

Lasciamo perdere. Non vorrei stuzzicare il fantasma permaloso di un possibile avo, che era pure avvocato! Ci scappa una querela, o qualcosa del genere … d’altri tempi.


Franco





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