Storia


Patrizia ne conosce ogni pietra; conosce anche quelle che il tempo s’è portate via, e sa dare voce al vuoto che è rimasto al posto dell’antico monastero. Quello di Santo Stefano di Carrara.

Senza di lei avrei veduto soltanto una chiesa, e ne avrei ammirato la millenaria semplicità. Un cartello, sul sagrato, mi aveva informato su quando venne costruita. Io sono fortunato: ho potuto anche ascoltare Patrizia, che ha studiato a fondo quel luogo, e la sua storia. Così sono riuscito a camminare nel tempo, andando indietro di mille anni, e scoprire vicende che mi erano del tutto sconosciute. 

Non c’è altra parola che possa meglio esprimere quanto ho provato: emozione. 

È l’impressione viva, il turbamento, forse anche l’eccitazione che mi assale scoprendo il mio passato, gli avvenimenti che hanno dato forma al mio presente. 

Alla fine del settecento l’abate Ceoldo scrisse le memorie di questa chiesa, ha spiegato la nostra guida, ed io subito ho annotato questa preziosa informazione. 

Eccolo qua, l’abate Ceoldo. Ho trovato il suo libro in rete, grazie a Google books, e lo sto leggendo avidamente, superando le difficoltà della lingua d’altri tempi e i caratteri impiegati nella stampa di quel secolo lontano. È una miniera d’informazioni, l’abate Ceoldo, e mi consente di scavare di nuovo in Google books recuperando altri studiosi del suo tempo e dei secoli che l’hanno preceduto. 

Emozione su emozione! Posso addentrarmi ancora di più in questa storia. Ecco qua, sul monitor, un altro libro; tratta dei fiumi del padovano, argomento che da sempre mi incuriosisce, mi stuzzica. Lo ha scritto un altro abate, Gennari, scavando negli archivi del vescovado e delle chiese di Padova e del suo contado.

Una meraviglia!

Intrigante la Storia … non le so resistere!

Ecco il motivo della mia emozione. 


Franco




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