Calibro


Ci facevano studiare e misurare “pezzi” meccanici di cui si doveva elaborare il disegno in maniera utile per poterli poi ricostruire in officina. A me erano stati destinati un pistone di Vespa ed una biella, forse di un autocarro. 

Per le misure avevo provato ad arrangiarmi col righello e con il compasso. La bozza del disegno mi era riuscita bene: aveva forme precise ed offriva al “committente” quanto serviva in fonderia, allo stampatore oppure al tornitore per ricostruire pezzi identici all’originale. 

Il professore aveva attentamente valutato il mio lavoro, ma poi era uscito con una domanda che mi aveva tagliato le gambe: sono precise le quote?

Non si trattava di montagne, ovviamente, ma delle misure riportate con righe e frecce ai margini del disegno. 

Per terminare il tuo progetto hai tempo fino alla prossima lezione, aveva concluso il professore. 

Ho parlato col papà del mio problema di rilevamento preciso delle misure dei pezzi; ero preoccupato, ed avvilito. Avevo evidentemente perduto un passaggio importante della presentazione del professore. Risolse tutto il papà. Rovistò in uno stipo del suo studio e ne recuperò un piccolo attrezzo d’acciaio. Guarda, così non ne fanno più. È italiano, ed è perfetto. L’ho comperato negli anni dei miei primi lavori da ingegnere, subito dopo la laurea. Ora mi serve solo per commuovermi al ricordo di quel tempo. Usalo tu … a te è utile di sicuro … anzi, è fondamentale! Abbine cura.

Eccolo qua, un calibro che sta per compiere un secolo di vita. Perfetto, lucido, bene oliato. E preciso. Misura gli spazi interni e quelli esterni degli oggetti da rilevare, e col nonio si può arrivare al decimo di millimetro, anche di più.

Mi commuovo anch’io al ricordo del pistone di Vespa e della biella di autocarro e delle mie quote precise al decimo di millimetro. Ma soprattutto al ricordo dell’espressione sul viso del mio papà, che rinunciava ad un tassello dei suoi ricordi per donare i suoi strumenti di lavoro a suo figlio, al suo futuro.

Oggi queste cose non servono più. Si fa tutto con l’elettronica, anche il rilevamento micrometrico … altro che calibro, col nonio e la precisione di un decimo di millimetro, o di pollice … 

Si capisce perché una volta fosse necessario il rodaggio dei motori!


Franco



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