Movimento


Alla mia età capita sempre più spesso. 

In questi giorni ho letto sul giornale la notizia che un collega, un altro amico d’Università, se ne è andato. 

L’avevo conosciuto quasi sessant’anni fa. Lui era medico otorinolaringoiatra, già specializzato, io frequentavo il terzo anno ed ero ospite della Casa dello Studente Negri. 

Fu un incontro rocambolesco.  

Nella Casa cominciavano a serpeggiare i segni di quel forte disagio che si sarebbe manifestato, di lì a poco, con occupazioni e chiassose manifestazioni in città. Nel salone della Casa si tenevano, quasi ogni sera, vivaci discussioni, e le voci si facevano sempre più alte a causa dei frequenti bisticci tra gruppi di studenti che non la pensavano proprio allo stesso modo. 

Ricordo un ragazzo che primeggiava tra i più accesi sostenitori della fazione che poi sarebbe stata conosciuta come Movimento Studentesco, quella che proponeva l’occupazione delle Facoltà. 

Era sicuramente sveglio e preparato. Studiava nella sala comune, dove occupava un tavolo intero coi suoi libri e con pile di quaderni d’appunti. 

Insomma, era proprio uno studente modello.

In quei giorni ero impegnato con un esame importante, e pesante. Il freddo e l’umidità dell’inverno m’avevano regalato un forte raffreddore. La mamma, da Trento, ogni giorno mi raccomandava ogni attenzione e mi somministrava i suoi consigli terapeutici: misurati la febbre … stai coperto … se sale la temperatura prendi subito xxx … un farmaco che, ovviamente, si assumeva come supposta. 

Dovetti affrontare la cura. Inutilmente. Dopo qualche giorno, con la febbre che si faceva sempre più alta e tra starnuti sempre più frequenti e potenti, fui anche beneficiato da una inarrestabile epistassi. Dopo ventiquattro ore di sanguinamento continuavo ancora a gocciolare, nonostante i tamponi di cotone emostatico prestatimi dal custode della Casa. Ero così fiacco che a stento riuscii a trascinarmi fino alla stanza del mio vicino per chiedere aiuto.

L’unico che mi soccorse senza esitare fu proprio lui lo studente modello, l’agitatore della casa.

Era ormai notte fonda …


… continuerò domani …

 

Franco


Casa dello Studente Negri


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