Janssonius
Ci siamo riusciti. Credo che sia la prima volta che succede.
In una bottega avevo veduto una splendida mappa dei Domini di Venezia in Italia. A casa ne ho una che, a parte la coloritura, che mi dicono essere originale dell’epoca, mi pare eguale a quella veduta in vetrina. Anche alcuni segni, come le forme delle città, e due o tre toponimi, sono differenti. La mia è del 1636, ed è stata stampata ad Amsterdam, da Janssonius. Quell’altra è della fine di quel secolo ed è opera di Valk e di Schenk, anch’essi stampatori ad Amsterdam, che usarono le medesime lastre incise da Mercatore.
Viste da lontano le due mappe sembrano identiche. Qualcuno potrebbe sostenere che quella più recente è stata copiata da quella più antica, del Janssonio, come era stato italianizzato il suo nome. Mi cresce la curiosità: devo scoprire le differenze, e capirne il significato. Magari in cinquanta anni è cambiato qualcosa negli assetti politici e territoriali della regione, che per la parte disegnata nella carta è divisa tra Venezia, Tirolo, Ducato di Mantova, Stato della Chiesa e Ducato di Milano. Ad Est c’è anche un po’ del Regno d’Ungheria.
Ma dove la mettiamo? È la prima domanda che aleggia tra di noi.
Basta spostare un po’ di altre carte …
Ma ne vale la pena?
E poi, cos’altro ci può insegnare questa nuova mappa?
Lo hai già fatto … hai studiato due carte quasi identiche, del Bellunese: una di Ortelio, l’altra di Cadorin. Ci hai lavorato per mesi, e alla fine hai stabilito che una è copia perfetta dell’altra, e ci sei stato malissimo.
Alla fine abbiamo deciso di non acquistare la nuova carta dei Domini.
Finalmente una saggia decisione.
Però … è una di quelle decisioni che fanno male. Non ti lascia proprio indifferente … almeno per qualche settimana.
Faremo in tempo a cambiare idea …
Franco
Commenti
Posta un commento