Premio


Carlo ne andava matto. Non so se per il sapore, o per il profumo penetrante, o la leggerezza … Forse più d’ogni altro aspetto ne adorava il nome, che sapeva di Sardegna: Ichnusa. 

Sulla bottiglia della birra campeggiava poi lo stemma dell’isola: i quattro mori con la fascia annodata sulla fronte.

Una bottiglia grande di birra ed una di gassosa. Gelate e mescolate lentamente insieme in una caraffa. Era il premio della partita a dischetti, il sostituto del gioco delle bocce, che due squadre di amici ogni giorno si contendevano sulla sabbia del Poetto, la spiaggia di Cagliari. 

A dischetti facevano giocare anche me, che non ero di certo bravo e di birra ne bevevo ben poca, vista l’età; ma l’ospitalità e la cortesia dei Sardi sono proverbiali. 

Come la pazienza!

A mezzogiorno, o alle sei di sera, dopo il bagno e la partita, la birra, con la gassosa gelata, era una delizia che comunque andava condivisa coi perdenti, anche se erano continentali


Franco





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