Risparmio


Era venuto un signore, forse del Provveditorato, o forse di una banca, a parlarci dell’importanza del risparmio. Frequentavo la seconda o la terza elementare. Disse poche parole, che mi sono rimaste impresse: grazie ai risparmi si possono affrontare le difficoltà improvvise, e impreviste. L’elenco degli imprevisti era lungo, ma ogni bambino avrebbe potuto aggiungerne qualcuno, per sua esperienza. Erano tempi difficili, e grami; anche se nessuno di noi bambini l’aveva conosciuta, la guerra era ancora vicina, e in casa tutti ne avevano fatta esperienza. “… in tempo di guerra …” si esordiva per indicare un grosso problema, o qualcosa che mancava.

Poi venne la bidella, con due grandi sporte, e ad ognuno di noi venne donato un salvadanaio di terracotta. Ogni tanto ci mettevo dentro una monetina, ma ogni sera provavo la gioia di agitare quel coccio per sentire il rumore del tesoro che vi si stava accumulando. 

E poi arrivò anche l’emozione della rottura del salvadanaio col martello, di fronte a tutta la famiglia! 

Qual era l’imprevisto da affrontare! Un paio di gelati, al mare, o al campo dei lupetti? 

La mamma invece mi portò a comperare qualche libro, da leggere durante le vacanze. 

Quello non lo avevo proprio previsto, davvero!


In prima media venne a parlarci un funzionario della Cassa di Risparmio. Non ricordo cosa disse, ma ci distribuì un modulo col quale avremmo potuto ottenere, andando in banca, un bel salvadanaio d’acciaio. Dentro ci sarebbero già state inserite ben mille lire: un vero tesoro da incrementare e da depositare in un nostro conto, aperto presso la Cassa di Risparmio.

Ricordo l’emozione che ho provato nell’affrontare quelle prime operazioni bancarie. Mi ripetevo: il risparmio procura sicurezza, ed è il seme del benessere.

Dopo qualche anno ci trasferimmo a Trento. Portai la mia cassettina coi miei risparmi. 

Per aprirla avrei dovuto scendere a Vicenza. Non lo feci … un imprevisto cui non avevo pensato!


Franco




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