Blu


Ultimo giorno. Appunti ancora da sistemare. Li userò a casa, per ricordare.

Oggi la spiaggia è già quasi piena. È agosto … tempo di vacanza. Mi dicono che i più arrivano dalla Bulgaria, che sta appena di là dalle creste del monte, poco più di un’ora di macchina. C’è il mondo qui, una babele di lingue, ma nessuno che si guarda in cagnesco. C’è il mare, il profumo dei pini e degli oleandri, c’è la sabbia in cui scavano i bambini, che delle lingue se ne fregano. 

Noi ci spostiamo più in là, camminando sulla sabbia bagnata dalle onde corte. Le dune sono il regno degli uccelli e dei ramarri. Vado ad osservarli: non fanno caso a me … devo essere incapace di spaventare qualcuno, o qualcosa. Sono passati i tempi in cui facevo terrore agli studenti. Forse perché non sorridevo quasi mai, e a tutti mi rivolgevo col lei. Ora sorrido a tutti, e si vede subito che sono un nonno, per di più curvo e fragile. Lo capiscono anche i gabbiani, che vengono a guardare se ho qualcosa in mano, da spartire con loro.

Si sta bene qua, nel silenzio. Mi siedo sulla sabbia e guardo l’isola davanti a noi. Mi pare che stia passando un delfino. Il blu piatto dell’acqua si increspa appena, come tagliato da un coltello. 

O forse no … cambia poco. 

C’è quiete, e il blu dell’acqua. Blu, non verde; i giornali mi avevano spaventato scrivendo dell’allarme per il viraggio al verde delle acque dell’oceano. Il caldo cambia anche i mari

Dai, i problemi lasciamoli per domani.


Franco

Isola di Tassos, davanti a Keramoti



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