Casa


Ho provato una gioia immensa. 

Mi sono sentito a casa già scorgendo il profilo dei Colli all’orizzonte, nella foschia lattea del pomeriggio avanzato. 

Quasi emozionante è stato ritrovare strade mille volte percorse, e ricordarne i nomi, e poi calcolare il tempo che mancava all’arrivo … 

Eccoci davanti al cancello: un momento di tempo sospeso, immaginando il magico ricomporsi delle tessere di un puzzle scombinato. 

In quel momento la nostra vita ha ritrovato la sua forma consueta.

Ci ha accolto il giardino, un po’ arruffato, ma ci ha offerto rose inattese. 

Ora è tutto tornato al suo posto. Il mare è docilmente finito nel cassetto dei ricordi piacevoli. Ora pensiamo solo a programmare i nostri futuri giorni da nonni; anzi no, è quasi impossibile programmarli … si vivranno alla giornata, come sempre.

A casa abbiamo ritrovato la confusione della partenza, mai stata così frettolosa: serviranno due giorni per far ordine e per pulire. Lei fa la conta delle lavatrici e del tempo da dedicare al ferro da stiro.

Ecco: questo vuol dire casa, cioè rientro dalle vacanze! 

Però lo sto dicendo standomene comodamente seduto in poltrona. 

Cosa c’è di più piacevole della propria poltrona?


Franco




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