Genio
Sto leggendo un libro sulle guerre greco-persiane. Mi urta il continuo riferimento a Zeus, ad Hermes e ad Atena che ovviamente, fanno sempre il tifo per i Greci. Accendo la TV: ho voglia d’altre cose, che mi facciano sorridere. Scorro i titoli che vengono proposti, e mi stupisco. Evidentemente è di moda: il fantastico c’è dappertutto. La magia piace, sia nei libri, sia nei film.
Io ho sempre provato un pò di fastidio, o di contrarietà, leggendo racconti che hanno a che fare con quanti, come gli dei, fissano a loro piacimento il destino dell’umanità. C’è l’ho anche coi personaggi che in qualche maniera s’arrangiano grazie ad espedienti incredibili con cui riescono a forzare la sorte.
Eppure sono stato accompagnato, nella mia infanzia, e poi su fino al liceo, da questi personaggi. Penso all’Iliade, all’Odissea e all’Eneide. Il mondo sembra governato dall’Olimpo!
Anche le culture orientali sono farcite di magia. Ali Baba, ad esempio, è proprio è un bel campione d’umanità, visto che a forza di formule magiche si è impossessato di montagne d’oro, di palazzi, di schiavi e anche di belle ragazze. Insomma, posso dire che era un ladro matricolato, e un donnaiolo da strapazzo? Si vive meglio se si è fuorilegge?
Aladino è il massimo! Quante volte, da bambino, aiutando un po’ in casa e spolverando, o lucidando qualche oggetto, sono stato spinto a sognare che avrei liberato un Genio che mi avrebbe donato un castello da fiaba, ricchezze d’ogni tipo e pure una morosa, che poi era la ragazzina più bella del quartiere!
Eppure ancora oggi mi capita di guardare, con un pizzico di nostalgia, una serie di piattini di porcellana dipinti con scene tratte dalla favola di Aladino.
Lampade ad olio, d’ottone, di rame o d’argento, non se ne trovano più nelle botteghe; non posso dunque rincorrere sogni di magia.
Però quel piattino, col nostro personaggio particolarmente fortunato, lo ammiro sempre e per lui provo quasi un pizzico di affetto.
Si, sono incoerente, ma allora la magia esiste davvero! Il Genio, entrato al servizio di Aladino, mi evoca infatti, con uno schiocco di dita, una scheggia della mia infanzia lontana.
Franco
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