Topolino


È tornato il caldo, anche se siamo in montagna. Mi ricorda la Grecia, che era rovente; ma lì c’era il mare, o la piscina, dove i nipotini mi sfidavano a schizzi.  Insomma, si faceva una “bataille”, alla francese, o meglio, in québécois. Rinfrescante!

Sorrido. Ma subito mi torna in mente un ricordo ben più fresco, invernale. 

Avevo voglia di sciare! Quella mattina nevicava fitto fitto anche in città … La mamma non era d’accordo, ma quando mai lo era? Mio fratello mi avrebbe prestato la sua Cinquecento blu, col porta-sci già montato sul tettuccio. Avevo la patente solo da poche settimane: non potevo rinunciare a tanta generosità! La mia morosa non sarebbe venuta, ma suo fratello Carlo sì, ed era entusiasta all’idea.

Praticamente c’eravamo solo noi, in Bondone, ma gli impianti funzionavano. Non si vedeva granché della pista, ma noi si cantava a squarciagola e così sapevamo quel che bastava l’uno dell’altro. 

C’è tempo per l’ultima salita - ci disse il ragazzo della seggiovia - decidete in fretta, sennò chiudo. Figurarsi se ci tiravamo indietro! Anzi, decidemmo di provare la pista preparata per la gara dei ragazzini che si sarebbe tenuta di lì a qualche giorno: il Trofeo Topolino, con Rolly Marchi e Mike Bongiorno. Fu lì che, non vedendo praticamente la pista a causa della nevicata, inforcai un paletto e mi trovai nella neve a testa in giù … col braccio destro piantato fino alla spalla! Un dolore lancinante, dalle dita fino al collo. 

A fatica arrivai sciando in fondo alla pista e in qualche modo trascinai gli sci fino alla Cinquecento. Carlo, riuscì a sistemarli sul tettuccio e poi giù, fino in città. Io tenevo il volante con la mano sinistra e lui si applicò sul cambio, agendo sulla leva quando io premevo la frizione. 

Arrivammo a Trento sani e salvi. La spalla me la sistemò lì per lì il papà della mia morosa, forse un po’ incavolato per il rischio che avevo fatto correre a suo figlio. 

A ripensarci, sento ancora un brivido gelido lungo la schiena al ricordo delle manovre cui sottopose la mia povera spalla … ma la sua figliola è ancora qui con me, a godersi la canicola.


Franco




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