Beagle
Me l’aveva data in mano passandola sopra il cancello di casa. Verrò a controllare se la tratta bene! - Mi aveva minacciato il ragazzo, che dapprima voleva vendere il suo cucciolo di Beagle, ma che poi si era accontentato di dare alla cagnolina una casa accogliente e un padrone affettuoso. Si chiama Tea - aveva continuato - il suo nome lo conosce già, meglio non cambiarlo …
Rimase subito soddisfatto da come Argo, il nostro cucciolo di setter, aveva accolto la sua Tea: due minuti di annusate ed altrettanti di leccatine. Poi via di corsa, abbaiando, per il giardino, e non si capiva se fosse Argo a fare la guida turistica, oppure fosse lei che infrangeva le regole più elementari dell’ospitalità: già padrona di tutto! Insomma, Argo, dotato di perfetto aplomb inglese, si stava cimentando in una impresa disperata: insegnare il giusto comportamento al nuovo arrivato!
A tavola Tea dimostrò di non avere neanche un po’ d’educazione: dapprima si buttò con voracità sulla ciotola di Argo, poi passò alla sua, ringhiando quando il setter cercò di recuperare qualche boccone in cambio di quelli che già aveva condiviso! Stupito dalla lunghezza dei canini di Tea, Argo lasciò subito perdere: meglio un po’ di dieta, sembrava dirmi con gli occhi. Beh, è una femminuccia, provai a rispondergli, ma credo che già avesse capito come girava il mondo, anche il suo.
Lo capì ancor più quella sera, quando si trovò Tea acciambellata tra le zampe dentro la cuccia che da sempre era stata la sua: la Beagolina aveva sdegnosamente rifiutato la cuccia comperata apposta per lei: scomoda, fredda, senza alcun odore di ospitalità! Avreste dovuto vedere lo sguardo smarrito che mi rivolse il povero Argo! Cosa faccio adesso? Mi sembrava chiedesse … Aprii le braccia … è il costo della compagnia, gli risposi. Argo abbassò lo sguardo e poi posò il muso sulla testa di Tea, adattandosi subito alla nuova situazione.
Durò per tutta la vita.
Franco
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