Carta 


Che gioia! Non abbiamo ancora finito, ma siamo a buon punto.

Uso il plurale … siamo in due ad affrontare il problema e a discutere su quale sia la migliore soluzione. 

Vale a dire: trovare il posto ottimale per i miei libri, ordinandoli negli scaffali che mi sono stati riservati in casa.

C’è di tutto: arte e artigianato, zoologia, botanica e foreste, ecologia, aria, suolo ed acqua, paesaggio e montagna, fisica e matematica, romanzi, racconti, fotografia, architettura ed urbanistica, storia … da impazzire!

Non si intravvedono soluzioni semplici. Quando ci si avvicina all’obiettivo, ci si rende conto che si ha anche da combattere con lo spazio: il libro è incomprimìbile, e le librerie non ne possono accogliere più di tanti. 

Dopo un paio di schermaglie contro la fisica e la logica, ci si convince che bisogna cambiare il criterio di sistemazione e si ricomincia daccapo.

È rispuntata anche Marie Kondo, la folle teorica del riordino, che mi ha domandato: li leggerai ancora? Conosceva la risposta, e mi ha subito ordinato: allora eliminali!

Sono centinaia i libri che non sfoglierò più - stavo per obiettare. Ho però finito col donare uno scatolone di volumi alla Parrocchia. 


Ora che siamo in vista del traguardo, ci siamo resi conto di un nuovo problema: ti ricordi dove hai sistemato quel saggio di Pinco Pallino, quello sui Paesaggi nel Medioevo? Mi ricordo perfettamente dove l’avevo sistemato cinque anni fa, ho una vaga idea di dove l’avevamo collocato la settimana passata, nel secondo tentativo di riordino, ma oggi … oggi dove è stato sistemato?

L’hai spostato tu! No!!! Lo hai fatto tu … 

Le guerre cominciano così. Meglio lasciar perdere … e cambiare lettura. 

E stai zitta … Marie!


Franco




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