Paesaggio 


Dei quadri, soprattutto di quelli antichi, studio sempre lo sfondo, a volte più attentamente di quanto non faccia con il soggetto che l’artista voleva ritrarre. Dallo sfondo si coglie il mondo di quel tempo, una vera testimonianza di come allora si lavorava e di come si viveva. Insomma, un pezzetto di storica quotidianità. Giambellino e Carpaccio sono stati maestri in questo. I loro dipinti mi hanno permesso di studiare come sia cambiato il paesaggio dal loro tempo fino ai giorni nostri. Vi propongo due splendidi esempi: quelli della campagna intorno a Feltre e quello della laguna di Venezia, attrezzata per la pesca con la tecnica della rimonta.

Il mio papà amava la fotografia. Fissava immagini della famiglia, dei suoi ragazzi, della mamma o, al più, dei parenti che venivano a trovarci. Ho studiato con molta attenzione alcune foto scattate dal mio papà. Sono immagini che a volte portano indietro di ottanta, anche cent’anni, e per questo potrebbero essere un tesoro di informazioni sui cambiamenti di quel paesaggio che meglio conosco.

Praticamente si scopre nulla! Al più si intuiscono campi e boschi, magari quelli a due passi da casa dei nonni, su sul monte, ma il più delle volte sono scorci fuori fuoco e praticamente inutili.

Ovvio che sia così! mi sono detto. Un tempo la pellicola costava molto, ed ancor più costava la stampa delle foto! Mai il mio papà avrebbe speso denaro per ricordare la facciata di una chiesa, il lavoro dei contadini o la casa di qualche conoscente! 

Ecco l’esempio dei miei fratelli nel sole di Villabalzana, col cane Teo e con la recinzione di un orto!

Certo, a ben vedere, qualcosa si intuisce anche così: ad esempio, come si disponessero le fascine per averne una immediata utilità e per seccarle e averle pronte per accendere il fuoco di lì a qualche mese!


Franco





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