Tasselli


Il papà aveva deciso di spostare nel suo studio un grande quadro che stava appeso in tinello. Avevo sentito che ne discutevano, lui e la mamma, come se fosse una decisione molto importante. Alla fine si misero d’accordo: avrebbero chiamato un muratore.

Restai esterrefatto. Cosa c’entra un muratore col quadro da portare nello studio del papà? Bisognava forse sistemare l’intonaco della parete? Il muro non reggeva il peso del dipinto? Finii col chiedere se lo studio era troppo piccolo e se volevano spostare un muro per aumentarne lo spazio. Ma no - mi rispose ridendo il papà - faccio solo mettere il tassello per attaccarci il quadro … 

Restai allibito. Mi vennero mille dubbi e decisi di seguire attentamente tutto il lavoro. 

Il muratore spaccò il muro a colpi di mazza e scalpello, ricavando un buco che mi parve enorme. Valutò la forma e la dimensione dello scavo usando un pezzo di legno tagliato tutto sghembo, quasi come una piramide d’Egitto che avevo visto su di un giornale di casa. Che male che lavora! - pensai - devo dirlo al papà. Fu invece il muratore a parlarne, aggiungendo un particolare che mi restò impresso: è di faggio - disse facendo vedere tutte le facce del suo pezzo di legno - questo non si spacca, e non cede. 

Poi piantò nel legno un lungo chiodo, o una vite, non ricordo, e lo collocò nel buco, studiandone bene la posizione e fissandolo col cemento. Cemento a presa rapida - informò il muratore - così domani passo a stuccare e a ritoccare con la pittura; poi mettiamo su il quadro.

Mi sono ricordato di quest’episodio stanotte, e mi sono messo a ridere. 

Altro che Fischer, che in due minuti sono pronti a reggere ogni cosa, muro permettendo. E si possono spostare tutti i quadri di casa in pochi minuti … ci si sta di più a ripulire i pavimenti che a spostare i quadri!

I tasselli di una volta richiedevano invece decisioni importanti, irrevocabili, e costose. 

Insomma … il valore dell’arte d’una volta!


Franco




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