English and Italian
È una commozione che si rinnova quasi ogni giorno.
È lì, sul tavolino dove poggiamo i libri e i giornali che stiamo leggendo.
Ogni tanto ci viene la curiosità di scoprire qualcosa di più di una parola inglese, o di una con radice inglese, e la mano si allunga su quel minuscolo dizionario, che è veramente tascabile.
Solo se serve, si recupera un vocabolario più corposo, o si ricorre alla rete.
Ma il primo strumento d’indagine è sempre quello: New English and Italian pocket-dictionary, Fratelli Treves, Milano, 1901.
Non è l’età veneranda del volumetto che mi commuove, e neppure la leggerezza della carta, Oxford Indian Paper, con cui è stato stampato.
In prima pagina c’è la firma della mia mamma, scritta a penna, con un inchiostro di cui è rimasta solo la traccia sbiadita, color seppia, che è il colore dell’antico.
Mi pare di vederla, la mamma, mentre scrive il suo nome su quel minuscolo dizionario: le appartiene, le è servito a scuola, magari se l’è portato a casa dal Brasile, ed è gelosa dei ricordi che le affiorano nel cuore ogni volta che apre quel suo librino, fragile e leggero, per avere sicurezza nella traduzione d’una parola inglese, inusuale, che ha incontrato nelle sue letture.
In quel modo si riannoda un legame d’affetto tra me e la mia mamma. Sento che quelle pagine sono state sfogliate da lei, chissà quando … forse sono passati cent’anni … ma ogni volta che tocco quel volumetto è come se io e lei ci sfiorassimo le dita.
Franco
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