Senza rete
Mi sembrò d’essere tornato al Liceo. Appena entrato in aula, il professore distribuì un foglio e poi dettò alcune domande. Tra le altre, una mi lasciò un senso di smarrimento: cosa trovereste da mangiare per sopravvivere un paio di giorni in foresta? Pochi seppero rispondere, indicando tre o quattro possibili cibi, come castagne, funghi, nocciole, nespole, corniole … Qualcuno conosce le faggiole? - chiese il professore. Pochissimi sapevano come fossero fatti i frutti e i semi del faggio. E solo un paio, veri montanari, sapevano che le faggiole si potevano mangiare, come i pinoli del Pino domestico e quelli del Cembro.
Come fareste se si dovesse restare qualche giorno senza elettricità? - cominciai a domandare anch’io qualche anno più tardi. Avevo evocato il ricordo dei cavi elettrici spezzati dalla galaverna qualche anno prima, e quello dei molti morti per il gelo, in Canada, colpito dal vento polare che aveva stroncato i tralicci dell’alta tensione. Molti dei miei studenti si sentirono a disagio, senza alcuna idea al riguardo.
L’altro giorno, senza alcun preavviso, a casa mia è saltato il collegamento con la fibra ottica.
La compagnia telefonica, subito interpellata, s’è scusata per l’inconveniente, promettendo che l’indomani il mio problema sarebbe stato risolto. Ne fui felice, ma passati appena pochi minuti mi resi conto di cosa significasse restare senza rete.
Niente telefono fisso. Poco male, ormai tutti abbiamo almeno un cellulare in casa.
Niente TV. Si vive lo stesso, anzi, si vive meglio … ma subito dopo cena mi sono ingegnato a collegare la smart TV al cellulare, che ho fatto funzionare come hotspot personale. Telegiornale dipendenza!
Niente regolazione automatica delle teste termostatiche dei miei termosifoni. Accidenti! Vengono controllate da Francoforte … ma, senza rete, la Germania è come cancellata dalle carte geografiche. Ho dovuto regolare più volte a mano la temperatura, almeno nelle stanze in cui si passa più tempo.
Casa domotica! “Accendi luce scale”, si comanda ad un genio nascosto da qualche parte dentro ad un moderno lume ad olio; e la luce s’accende. Così si accende anche quella del bagno, e quella della cucina … insomma, o al buio, oppure bisogna tornare alle origini.
Vi affidate totalmente alla tecnologia? Quali sono i possibili inconvenienti? - dovrei chiedere oggi, se insegnassi ancora, ai miei studenti.
Io l’ho sperimentato per un accidente da poco: vivere per poche ore senza rete!
Franco
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