Castruccio

Si poteva prenotare la vaccinazione solo ad Este. 

Tutti gli altri centri vaccinali della Provincia erano saturi di richieste.

Eravamo perplessi: è lunga la strada per Este! Però potrebbe essere l’occasione buona per far quattro passi per la città - convenimmo - e poi su, alla rocca, ed anche un bel giro nel giardino del castello … un pomeriggio tutto per noi!

Fu una meraviglia! Sole, aria di primavera, alberi fioriti, e profumi e … anche una scoperta: Mary Shelley!

Sapevo e so quasi nulla di lei. Ho ritrovato il suo nome su di una targa di bronzo, ai piedi del castello. Sulla targa erano incise alcune frasi tratte dal suo romanzo, Valperga. Un romanzo storico, ambientato nel trecento, che in qualche modo - l’ho scoperto una volta tornato a casa - è un inno alla cultura italiana. 

Mi hanno colpito alcuni passaggi del testo impresso nel bronzo. Al tempo di Castruccio, il protagonista del romanzo, in Italia vi erano solo due luoghi degni d’essere ricordati come fucine di cultura, di innovazione, di genialità: la Toscana e la Lombardia. Este, racconta Shelley, è città della Lombardia … . Castruccio, raggiunta la città Euganea dopo aver attraversato Bologna, Ferrara e Rovigo, vi soggiorna, estasiato dal paesaggio dei Colli e da quello agreste della pianura circostante. 

Poi, per qualche giorno, si porta anche a Venezia, la splendida Venezia, che solleva il capo dalle onde del mare.

Per un attimo ho pensato che Mary Shelley mai fosse stata in Italia. 

No, sbagliavo; anche lei, col marito, compì il grand tour attraverso il nostro Paese, e s’innamorò di Este, e dei Colli, dove cominciò a scrivere Valperga, romanzo pubblicato quasi duecento anni dopo la sua morte, e da noi assai poco conosciuto. 

Mi sto ancora arrovellando intorno a questa evidente contraddizione tra l’amore, più volte  dichiarato per Este, e la forzatura, geografica e storica, che emerge dalle vicende di Castruccio Castracani. 

É un romanzo, mi ripeto, si può ben accettare una licenza poetica! Un po’ di fantasia non guasta, specie se viene da Shelley, che s’è inventata pure Frankenstein!

Franco