Ricordi


Scrivo. Lo faccio sempre più spesso. La pigrizia mi suggerisce di non fare altro. 

Un po’ me lo grida anche la fiacchezza fastidiosa che mi assale, forse portata dagli anni, forse stimolata dal cuore malandato.

Così mi siedo di fronte al computer e leggiucchio qualcosa sui giornali online. 

Poi mi viene la voglia di scrivere cose mie: cioè ricordi.

Vengo travolto dai ricordi, un po’ arruffati, alla rinfusa. Bisogna ordinarli - mi dico - per non perderli. 

Con quale ordine? Per ora li sistemo in base all’età …

Rivedo amici, e compagni di gioco. 

Ma guarda - quasi mi rimprovero - sono passati settanta anni, e mi torna in mente solo ora? Perché me ne ero scordato? Eravamo inseparabili …

Forse le immagini che mi affollano la mente, che poi sono lampi di giochi, di scherzi, di battaglie a colpi di pallone o con le pistole ad acqua, sono ricordi un po’ falsi, forzati, che io dipingo a mio piacimento perché li voglio belli, dolci, colorati, e non come davvero sono stati quegli anni lontani, spesso mossi da animosità, da dissapori, da baruffe tra bambini …

Non ha importanza! Ora scrivo … così mi pare d’essere ancora con gli amici di un tempo, e magari dimentico il peso degli anni, e il fastidio degli acciacchi senili.


Franco




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